Il Gruppo si esibisce con una serie di gustosi balli popolari legati a momenti di festa, realizzati nel corso degli anni, dai diversi Maestri di ballo succedutesi, con la collaborazione musicale dei fisarmonicisti di turno. I diversi balletti rispecchiano la quotidianità della vita del paese con le sue tradizioni e leggende.
Il Salterello Grosino
La danza si eseguiva durante la nottata di baldoria dei coscritti, nella settimana dedicata ai loro festeggiamenti. Ancora oggi, in questa occasione, si invitano le coscritte ballando e cantando in loro compagnia.
La Mietitura
Ballo che si richiama ad uno scherzoso detto locale, secondo cui gli uomini grosini sono portati a demandare il lavoro piu’ pesante alle donne, mentre loro si divertono all’osteria.
I Nastri
Allegoria dell’astuzia femminile, che riesce sempre ad accalappiare gli uomini “legandoli” e portandoli quindi al matrimonio.
Il Valligiano
Danza in onore degli emigranti grosini, che vanno a lavorare nella vicina Svizzera lasciando le donne che si trasferiscono sui monti della Valgrosina con i bimbi e il carro di provviste. In autunno al rientro in paese maschi e femmine si ritrovano a festeggiare finalmente insieme.
Grosio
Girotondo a catena, festa di gruppo. Esplode il carattere dei grosini, è un inno all’amicizia. Nel finale i ballerini si inginocchiano e formano la G di Grosio.
La Mungitura
Esprime un aspetto tipico della vita contadina, donne che mungono e pesatura del latte alla “casera” dove avviene la verifica della qualità del proprio bestiame.
La Calenda
Ogni quattro anni, in anno bisestile, sono le donne che scelgono al ballo il proprio compagno, il fazzoletto e segno e pegno per un legame, sia pure temporaneo o chissa…
“I fior di Giup”
La danza vuol proporre l’atmosfera di un clima di amicizia e di festa che si instaura negli allevatori e nelle loro famiglie in giugno, periodo di monticazione del bestiame sugli alpeggi e fioritura dei “giup” i rododendri: interi versanti risplendono del colore “ros” di questi bellissimi fiori.
Da Venezia
Il balletto rievoca il periodo dell’emigrazione di parte degli uomini grosini a Venezia in cerca di lavoro. Tornando al paese natio portarono con sé delle schiave armene che li aiutarono a ripopolare il paese decimato dalla peste manzoniana, e regali preziosi quali, stoffe, ori, granate
che arricchirono per sempre il costume.
I Boscaioli
Danza che ricorda il duro lavoro nel bosco da parte degli uomini, accompagnati dalle donne che li aiutano con i vari attrezzi per preparare le scorte di legname per il lungo e freddo inverno.
Al Sposalizi
Balletto che rappresenta lo sposalizio. La Sposa viene preparata e vestita mostrando tutti i pezzi del costume, intanto l’impaziente sposo passa il tempo con gli amici tra giochi e scherzi, finale con festa e auguri.