Il costume tipico è ancor oggi portato quotidianamente da alcune donne anziane, le sue origini non sono facilmente accertate, ma le prime notizie sicure risalgono al XVII secolo, quando per ragioni di lavoro molti grosini cercarono fortuna a Venezia.
Ebbe inizio proprio in questo periodo l’arricchimento e l’evoluzione del costume, che si differenziò subito da tutti gli altri per lo splendore dei colori e la finezza della lavorazione, subendo la contaminazione di stoffe e ornamenti in stile orientale su elementi della cultura alpina che avrebbero così costituito il suo successo.
Dal Seicento gli uomini si cinsero della fascia veneziana, e le donne cominciarono ad indossare gonne in panno verde, rosso, e nero, fazzoletti e grembiuli di seta a colori vivacissimi, cappello in feltro, fili di numerose granate, orecchini, spille e anelli in oro e filigrana d’oro. Sempre al collo un piccolo crocifisso d’oro, segno d’una fede religiosa profondamente radicata.
Il costume maschile per quanto pittoresco e’ assai meno caratterizzato.
A seconda delle circostanze e necessità in cui viene indossato il costume femminile grosino si distingue principalmente in:
“Vestì de sposa” vestito da sposa, cioè da grandi cerimonie (matrimoni, processioni religiose, battesimi, feste importanti). E’ il vestito piu’ ricercato nei particolari e nelle stoffe, comprende un giacchino in stoffe damascate detto “cursett”, una gonna finemente plissettata di panno nero “cota” con finiture di nastro azzurro e rosso, fazzoletto di seta gialla cinto da frange di seta, ricamato con decorazioni floreali, calze rosse anch’esse ricamate, grembiule “scusal” di colore bianco finemente ricamato o in colori sgargianti damascato, e per finire cappello di feltro con applicazione di piume nere di struzzo.
“Vestì de cuntadina” vestito da contadina indossato quotidianamente nei giorni feriali, più modesto nei tessuti e nella lavorazione, comprende una camicia bianca in cotone “la camisa” con maniche rimboccate, con “al panet del coll” fazzoletto di lana o cotone nei toni del rosso, che viene fatto girare dietro il collo e si congiunge davanti al centro della vita, gonna detta “strasc”, sopra un grembiule “scusal” nei toni del blu, calze rosse di lana, e ai piedi “i zoculi” zoccoletti in legno con falde di cuoio nero congiunte da un’allacciatura con nastro di cotone verde o rosso, oppure secondo la stagione o il lavoro da compiere “I sciupei” con suola in legno a punta chiusi completamente da una copertura in cuoio nero che racchiude il piede fino alla caviglia.
Importante e’ sottolineare anche altre “mude” ossia varianti di abbigliamento:
Muda da montanari abbigliamento usato per trasferirsi in alpeggio nella stagione estiva, simile al vestì de cuntadina ma con elementi piu’ pesanti che completano l’abbigliamento
Muda da festa o mezza festa, vestito usato per assistere alle cerimonie domenicali, si distingue per i colori del grembiule e del fazzoletto che le donne portano in testa di colore marrone con frange e per la gonna plissettata ma piu’ semplice della “cota”
Muda da lutto particolare il fazzoletto bianco portato in testa con delle rosette applicate agli angoli dello stesso, i colori del grembiule e delle calze sono viola o blu o nero, a seconda della strettezza del lutto. Portato nei funerali, ma i colori del lutto venivano tenuti indossandoli sul vestì de cuntadina anche successivamente e per un lungo periodo.